Prima percezione del risveglio: c’è la nebbia. A Sydney c’è il sole e 28 gradi. Ma tu non sei a Sydney. Sei qua con Letta & co che parlano alla tivvù.
Le pentole della sera prima non sono asciutte. Ritirare le pentole è fondamentale per te. Ok è autunno.
Lo spremi agrumi ti scivola dalle mani. Polpa di agrume nell’ovunque. Faresti una foto con instagram ma poi ti chiedi se il mondo ne ha veramente bisogno. Ti rispondi di no (come non ha bisogno di questo post). I tag sarebbero stati: #tuttelefotosonofigheconinstagram #maledettagravità #ilbuongiornosivededalmattino #yesterdayIwokeupsuckingalemon.
Non fotografi ma ti chiedi se in una giornata che inizia così non sia il caso di tornare a letto.
Ripensi a chi, dopo averti soprannominata Mengele, ieri si è voltato verso di te e ti ha chiesto: “a te piacciono le feste natalizie?”. Questa domanda ti ha fatto capire che potesse avere ancora un barlume di speranza che tu fossi effettivamente un essere umano.
Gli hai risposto così:
Apri una mail che inizia con: “Dear Giulia, let me offer two slight disagreements.” In effetti… non concordo io con me stessa, figuriamoci gli altri.
Prepari i documenti, poi temporeggi con questo post egocentrico e vacuo.
Dato che non torno a letto, vado invece all’ispettorato del lavoro. A farmi dare dell’idiota. Così, per sport. Perchè a volte uno nella vita sbaglia e la colpa la può dare solo a se stesso se è un attimo onesto.
Jonathan sostiene che non siano sbagli, siano esperienze. Cerco di pensare che ha ragione lui.
Come ha giustamente commentato un amico: “che bell’inizio di settimana”. E non sapeva del lancio dello spremiagrumi. Ché c’è un motivo se non è disciplina olimpica.
Io comunque sono ottimista.
Non sembra, lo so.